Come il cielo

Vorrei essere come il cielo che non è di nessuno, neanche di Dio
perché ogni atomo del nostro corpo
appartiene ad una stella
Ed è forse là
dove stiamo andando

borderline vizi capitali album

Borderline

PLÖZ (Paolo Faetanini 1969)

Terminati gli studi si dedica alla musica come compositore e arrangiatore.

Scrive testi e musica per diversi musicisti della scena musicale Romagnola.

Ha composto un album musicale uscito nel 2018 dal titolo Borderline “Vizi Capitali“; ballate dal sapore country, sonorità rock, folk, jazz ma anche caraibiche.

E’ musica dall’identità borderline quella del gruppo Vizi Capitali.

Parole e musica by PLÖZ.
Hanno suonato:
PLÖZ: chitarra, voce
TIZIANO PAGANELLI: fisarmonica
NICOLA NICOLETTI: tromba
RICCARDO MAGNANI: Contrabbasso, basso elettrico
NICOLA MARANGONI: Batteria

Via Mar Egeo una via di pescatori

Esposizioni:

-BURN

Un elaborato linguaggio costituito da inchiostri metallici e resine acriliche, penne biro e catrame.(studio Gasperoni Bellaria igea Marina)

-Via Mar Egeo una via di pescatori

Centro culturale Vittorio belli igea Marina (dal 11 febbraio al 14 maggio 2023)

Serie di ritratti di pescatori che hanno vissuto in questa via che porta al mare, diversa dalle altre vie popolate solo nei mesi estivi, perché abitata per la maggior parte da famiglie di pescatori.

La mostra vede al suo interno anche l’araldica delle vele marinare di Bellaria igea Marina, una installazione di 90 vele disegnate su lana infeltrita, adornate con carta da parati e legno, ad ogni vela sono incisi i nomi e soprannomi di chi le ha navigate.

Catalogo con le foto dei lavori e le biografie, i racconti dei marinai, nel reparto shop.

Nel 2019 per VIZI CAPITALI esce Il singolo e video dedicato al ciclista Marco Pantani .
c’è Pantani alla tv “

C’è Pantani alla tv

Scrive per la casa editrice “Albatros” un libro di poesie in dialetto romagnolo con traduzione in italiano “Te mez dlà nota” (nel mezzo della notte), il suo primo approccio alla poesia dialettale.
In vendita nelle librerie Mondadori, Feltrinelli e Amazon.

Te mez dlà nota (libro)

Ho camminato sopra le parole stanche della sera

Ho camminato sulle parole stanche della sera vuole essere un metafora per prendersi cura di noi stessi, ma soprattutto per non mentire a noi stessi. in questo anno, dove le priorità esistenziali sono diventate altre, hanno oltrepassato il muro immaginario invisibile che separa le persone – un muro fatto di gesti, parole e silenzi, di incomprensioni.

È stato per me necessario stendere questi ap punti, dove la notte compagna di disavventure mi fa perdere la cognizione del tempo restando abbracciato si sentimenti veri che nutriamo verso gli altri. Togliendo l’egoismo e il cinismo che ci perse-guita, varcando quell’ingranaggio così complicato e complesso, costruito per la paura di soffrire

Con la collaborazione di Massimo Marches alla chitarra e Stefano Zambardino al pianoforte e fisarmonica, incide il nuovo progetto discografico mescolando la lingua italiana con quella dialettale romagnola.

Te mez dlà nota (album)

“Una volta uno mi ha detto che scrivere in dialetto è come nuotare con le pinne…”
La forza espressiva di queste parole, raccontate in italiano o tradotte, molte volte
non riesce a raggiungere l’obiettivo.

La memoria dovrebbe stare abbandonata nei posti pubblici, nelle poste con le sue innumerevoli file, nei comuni delle grandi città o delle periferie, appiccicata come una gomma da masticare sotto ogni tavolo dell’anagrafe, trovarla mentre cammina tra i passanti per le strade dei paesi, negli asili dei bambini, dentro le chiese, tra i peccatori e gli illibati.
Negli ospedali tra i morenti e inascituri. Consumata tra i racconti dei nonni che piano piano la demenza se li porta via.
Dovrebbe camminare nei cimiteri di buon ora la domenica mattina, tra le famiglie con i fiori di plastica in mano, perché non c’è mai tempo per ricordare. Dovrebbe sedere alla fermata degli autobus, tra i ragazzini che vanno a scuola come alieni, In un mondo che non ha memoria, adornati dalla potenza smisurata delle multinazionali.
A chi soffre di cuore e non riesce più a pompare per stare al passo con i cambiamenti, avrebbe bisogno solo di sedere riposare, ricordare…

…ricordare ci tiene vivi anche se poi la memoria ha cambiato nome cento volte almeno per restare viva.
Cercando di insegnarci con la sua esperienza, che è inutile passare la vita a cercare se stessi nelle innumerevoli quantità delle cose presenti…

Dimenticando la nostra storia appesa e impolverata sopra un muro vecchio di mattoni

PLÖZ

ploz