LA MIA STORIA

CHI SONO

borderline vizi capitali album

PLÖZ (Paolo Faetanini 1969)

Terminati gli studi si dedica alla musica come compositore e arrangiatore.

Scrive testi e musica per diversi musicisti della scena musicale Romagnola.

Ha composto un album musicale uscito nel 2018 dal titolo Borderline “Vizi Capitali“; ballate dal sapore country, sonorità rock, folk, jazz ma anche caraibiche.

E’ musica dall’identità borderline quella del gruppo Vizi Capitali.

Parole e musica by PLÖZ.
Hanno suonato:
PLÖZ: chitarra, voce
TIZIANO PAGANELLI: fisarmonica
NICOLA NICOLETTI: tromba
RICCARDO MAGNANI: Contrabbasso, basso elettrico
NICOLA MARANGONI: Batteria

Nel 2019 per VIZI CAPITALI esce Il singolo e video dedicato al ciclista Marco Pantani .
c’è Pantani alla tv “

Scrive per la casa editrice “Albatros” un libro di poesie in dialetto romagnolo con traduzione in italiano “Te mez dlà nota” (nel mezzo della notte), il suo primo approccio alla poesia dialettale.
In vendita nelle librerie Mondadori, Feltrinelli e Amazon.

Con la collaborazione di Massimo Marches alla chitarra e Stefano Zambardino al pianoforte e fisarmonica, incide il nuovo progetto discografico mescolando la lingua italiana con quella dialettale romagnola.
“Una volta uno mi ha detto che scrivere in dialetto è come nuotare con le pinne…”
La forza espressiva di queste parole, raccontate in italiano o tradotte, molte volte
non riesce a raggiungere l’obiettivo.

La memoria dovrebbe stare abbandonata nei posti pubblici,nelle poste con le sue innumerevoli file, nei comuni delle grandi città o delle periferie,appiccicata come una gomma da masticare sotto ogni tavolo dell’anagrafe,trovarla mentre cammina tra i passanti per le strade dei paesi,negli asili dei bambini,dentro le chiese,tra i peccatori e gli illibati.Negli ospedali tra i morenti e inascituri.

Consumata tra i racconti dei nonni che piano piano la demenza se li porta via.

Dovrebbe camminare nei cimiteri di buon ora la domenica mattina,tra le famiglie con i fiori di plastica in mano,perché non c’è mai tempo per ricordare.

Dovrebbe sedere alla fermata degli autobus,tra i ragazzini che vanno a scuola come alieni,In un mondo che non hamemoria, adornati dalla potenza smisurata delle multinazionali.

A chi soffre di cuore e non riesce più pompare per stare al passo con i cambiamenti ,

avrebbe bisogno solo di sedere riposare, ricordare…

…ricordare ci tiene vivi

anche se poi la memoria

ha cambiato nome cento volte almeno per restare viva.

cercando di insegnarci con la sua esperienza,che è inutile

passare la vita a cercare se stessi nelle innumerevoli quantità delle cose presenti…

Dimenticando la nostra storia appesa e impolverata sopra un muro vecchio di mattoni

Ho voluto mescolare la voce della mia terra, dove sono nato con quella della lingua nazionale.
Un progetto coraggioso e ambizioso per fare capire quanto vale la lingua tramandata dai nostri padri.” – Ploz

ploz