…mentre nel mio cuore cadono le notti

mentre nel mio cuore..cadono le notti

Tecnica mista su tela, penne biro, catrame 150×150 


Cadono le notti 

Farsi respirare dal cielo,

nell’interminabile lunghezza della notte..

diventare parte del silenzio,

Senza la dolcezza del mattino che risale,

mentre nel mio cuore

cadono le notti

..mentre tutto dorme

Mentre tutto dorme

Tecnica mista su tela,penne biro,catrame 100×100

Anche la notte dorme

nel freddo, dormono i palazzi,

le caldaie sui balconi,

Tacciono le chiome degli alberi

I fiumi fino alle Alpi

solo io son accorto

Sentinella nella notte

Mentre tutto dorme

I pensieri ribelli

I pensieri ribelli

tecnica mista su tela, penna biro, catrame 

150×150

Se i miei pensieri ribelli fossero nudi come il legno,

per poterli lavorare con una raspa,plasmarli con una pialla.

Intanto il tempo avanza dentro di me come la sigaretta che si

consuma tra le  dita

Sugli scalmi

Sugli scalmi 

tecnica mista su tela, catrame, vernice spray, penne oro

Nelle notti in cui non dormo

Nel silenzio che si annida

 in ogni piccola fessura di questa stanza 

Sento il tempo digrignare i denti

 le sue mascelle sbattere,

articolare un sospiro 

inghiottirci nel suo ventre di balena 

alla deriva remargli contro 

sugli scalmi di questo guscio di noce 

Che è la vita 

Grigio(alluvione)

Grigio (alluvione)

tecnica mista su tela, catrame, vernice spray, tempera

il mondo in un attimo si è tinto di grigio, scolorito, il fango ha portato via la bellezza dell’arcobaleno, delle verdi vallate e i selvaggi paesaggi primaverili, incantati, con tutte le loro tonalità calde e avvolgenti, dal marrone più cupo e il verde scuro, all’arancione e al giallo più intenso dei narcisi, passando attraverso le tonalità del rosso dei papaveri.
Sono rimasti soltanto palazzi perlacei, casolari pieni di fango, acre profumo della terra bagnata dalla pioggia, dei fiumi che rompono gli argini si incanalano dappertutto senza chiedere permesso, l’acqua diventa un fantasma che non ci fa più dormire.

Risali fino al secondo piano, tutti in silenzio, soltanto il rumore dell’acqua che scorre, non si ferma, ti stupra, entra nei vestiti, negli stivali, dappertutto è acqua e fango. Poi le sirene, gli elicotteri, Il megafono per salire, sfollare, ti accorgi che non serve niente, anche se avevi la casa piena di cose.

Però là dentro c’è la tua vita, la tua storia, senza la nostra storia in fondo cosa siamo? Poco importa se nel garage abitavano soltanto i giochi di quando eri bambino, l’albero di Natale con il presepe, oppure le valigie che avevi preparato per il viaggio, le fotografie di famiglia, i libri delle medie, vuoi solo condividere lo scempio con qualcuno, anche se non lo conosci, per sentire che sei parte di qualcosa che ti è stato tolto, infine gettare tutto l’impiastro con cura in quell’acervo compianto, con la sacralità che meritano. C’è puzza di morte, di bestia, di fogna di nafta. Poi speri che il giorno rinasca nella luce che ci governa, ci unga con la sua vitain queste notti sporche così feroci da sentirsi preda, tra le rotte di queste stanze buie

hai perso il sole 

Le sue scintille

Mentre tutto dorme